giovedì 22 maggio 2008

SCUSI MA… COS’E’ L’ORIENTEERING ???


L’orientamento è uno sport che prevede di raggiungere determinati punti di controllo (detti « lanterne ») indicati su una cartina topografica della zona di gara mediante l’utilizzo della sola bussola. La cartina è arricchita da colori e simboli che permettono di “leggere” il terreno e scegliere il tragitto migliore per raggiungere il punto di controllo attraverso il percorso più adatto alle proprie capacità fisiche e tecniche.

… nell’orientamento si raggiunge il punto di controllo con le proprie capacità e l’aiuto dell’inseparabile BUSSOLA …

L’orientamento è uno sport per TUTTI: può apparire difficile o pericoloso, in realtà è praticabile da chiunque. Correre in un bosco è un’attività fisica estremamente gratificante ma nella nostra società moderna, piena di strade asfaltate, di centri commerciali e di parchi cittadini frequentati sempre meno, attraversare luoghi sconosciuti, al di fuori dei sentieri, tra gli alberi e gli animali del bosco sembra un’esperienza smarrita nel passato.

Per questo è uno sport che può essere estremamente utile per la formazione dei giovani: imparare a pensare, non avere la strada già tracciata da seguire, ma ragionare, scegliere e superare le difficoltà contando solo sulle proprie forze (fisiche e soprattutto mentali) con il solo aiuto di uno strumento antico ma oggi ormai “dimenticato”: la BUSSOLA.

L’ago magnetico è uno strumento che la natura ci ha dato, che l’Uomo ha imparato a utilizzare e che per l’orientista è fondamentale saper padroneggiare.

Ma l’orientamento è molto più attuale di quanto non sembri: quando si vuol raggiungere una via seguendo uno stradario cittadino o quando si passeggia in montagna tra i sentieri alpini si legge una cartina geografica, la si interpreta e ci si incammina verso il nostro punto di controllo… ops! Verso la casa dell’amico o il rifugio montano.



L’ORIENTEERING: SPORT PER TUTTI

L’orientamento è uno sport davvero per tutti: possono iniziare i bambini molto piccoli che, accompagnati dai genitori, passeggiano per i sentieri alla ricerca dei punti di controllo adattati per loro nel disegno dei personaggi dei fumetti o degli animali del bosco, fino agli anziani (nei mondiali master è presente anche la categoria per gli ultranovantenni…).

I percorsi, poi, sono suddivisi anche per difficoltà fisico-tecnica per permettere anche a coloro che hanno appena inziato a cimentarsi con l’orientamento di apprendere gradualmente le tecniche fino ad arrivare a gareggiare nella categoria più consona per le loro capacità.

L’orientamento sportivo può essere praticato a piedi (corsa orientamento), in mountain bike (mountain bike orienteering), con gli sci (sci orientamento). Esiste anche una particolare disciplina, il trail-orienteering o orientamento di precisione, destinato anche agli atleti in carrozzina.

Si impara ad orientarsi: ecco che l’orientamento può quindi entrare anche nelle nostre scuole perché prima che agonismo è gioco e divertimento in questa “strana” caccia al tesoro.





L’ORIENTAMENTO PER LA FORMAZIONE DEI RAGAZZI

L’orienteering è uno sport completo: coinvolge il fisico, la tecnica e le capacità psichiche della persona. Tali tre aspetti fondamentali devono essere “coltivati” in armonia ai fini di praticare nel miglior modo questo sport.

L’aspetto fisico è strettamente collegato alle capacità di forza, ancor più resistenza e abilità nel destreggiarsi tra gli ostacoli naturali (rami spezzati e sassi lungo il percorso). Le parti del corpo sollecitate sono quelle tipiche della corsa anche se, come già detto, correre non è poi così importante, si possono trovare le lanterne anche camminando (…e spesso le si trova anche prima!).

L’aspetto tecnico racchiude tutte le conoscenze della tecnica orientistica e rappresentano una delle principali peculiarità di questo sport. Lo studente impara a "leggere" la cartina( uso dei simboli e dei colori convenzionali), a servirsi della bussola (come utilizzarla per spostarsi nel terreno: calcolo dell'azimut), comprendere la scala (calcolo della distanza tra due oggetti) e l'equidistanza (calcolo dell'altezza di un oggetto).

L’aspetto mentale è altrettanto importante dei precedenti: è il nostro cervello che permette di applicare la tecnica orientistica che si è appresa con le capacità fisiche del proprio corpo al fine di progettare la via migliore per raggiungere il punto di controllo. Il percorso, infatti, non è segnato sul terreno come in una gara podistica ma viene elaborato e scelto dal singolo atleta e quindi il tragitto che percorre una persona può essere ben diverso da quello di un’altra.

Anche la psiche è coinvolta da questo sport: laddove si partecipi in gruppo è necessario svolgere un corretto “lavoro di squadra” per completare il percorso confrontandosi con le idee degli altri, laddove si partecipi da soli può emergere la paura di perdersi, cosa che in realtà capita anche agli atleti più esperti, ma che si impara a controllare: in fin dei conti non ci si perde completamente in un parco cittadino o nelle nostre colline.

Questi aspetti dell’orientamento sono stati solo accennati ma si può ben intuire quanto in realtà meritino un approfondimento che viene costantemente sperimentato nella realtà da chi pratica questo sport.




L’ORIENTAMENTO A SCUOLA

Proporre l’orientamento agli alunni può essere un interessante “diversivo” rispetto ai più noti sport e permette a tutti gli studenti di sentirsi soddisfatti: trovare una lanterna con le proprie capacità è come fare un goal… e lo può fare chiunque!

Può essere praticato ovunque vi sia la possibilità di muoversi in sicurezza: nei cortili della scuola, nei parchi cittadini, ma anche nelle sole palestre o addirittura classi. Ovviamente maggiore è lo spazio aperto a disposizione e maggiori sono le possibilità offerte.

Prima di tutto è necessario realizzare una cartina: può essere preparata dall’insegnante (magari con l’ausilio di altre carte in possesso della scuola (es. il progetto tecnico dell’istituto) o carte cittadine per i parchi) o anche disegnata dagli alunni stessi.

Quest’ultimo è un ottimo esercizio per apprendere la simbologia, capire la disposizione degli oggetti nello spazio, utilizzare la scala e capire l’orientamento rispetto il nord magnetico, oltre ad un buon allenamento per il disegno manuale.

… un esempio da un giovane disegnatore

Avendo realizzato la cartina del luogo e dopo aver svolto una fase di “insegnamento” alla lettura dei simboli tutto è pronto per la preparazione del percorso e l’inizio dell’avventura dei nostri ragazzi.

Il percorso predisposto dall’insegnante consiste nell’individuare oggetti geografici facili da raggiungere (man mano che l’abilità degli alunni aumenta si può gradualmente aumentare la difficoltà) sui quali va posizionata la nostra “lanterna”, il punto di controllo, che il ragazzo troverà e, tramite un testimone cartaceo, dimostrerà di aver raggiunto.

Il percorso così ideato va infatti riportato sulla cartina che a gruppi o singolarmente i ragazzi utilizzeranno.

Quando i ragazzi avranno raggiunto una buona dimestichezza con la cartina (e l’ambiente che li circonda) potranno “uscire” dall’ambito scolastico e passare al parco cittadino o alle colline con i sentieri e i prati che circondano le nostre città e finalmente praticare uno sport immersi nella natura.

L’orientamento è anche senso civico ed ecologia: il rispetto per l’ambiente è fondamentale, la natura è la nostra palestra e pertanto va protetta e rispettata.

Nell’orientamento non è poi così importante correre ma… pensare!